Modena Dicono di lei Passeggiate letterarie
Le parole, i pensieri e gli itinerari
degli scrittori che hanno narrato Modena.
Da Dante a Dickens
da Montesquieu a Stendhal
fino ai grandi autori moderni.
Antonio Delfini, Ugo Guandalini, Eugenio
Montale, Alberto Arbasino, Giuseppe Pederiali, Gianni Celati, Ugo Cornia, Ermanno Cavazzoni, Roberto Barbolini, Alberto
Bertoni e tanti altri.
A dire Modena si pensa subito alla città Ducale,
capitale estense e centro di attrattiva culturale;
a Modena teatro di guerre e rivolte: vi si registrano
la battaglia tra Bruto e Antonio, la combutta con
Bologna per il rapimento della Secchia, ai moti del
1831 e l’esecuzione di Ciro Menotti; a Modena
dei motori, culla di grandi aziende, imprenditori
e velocità; a Modena della musica, di Pavarotti,
Guccini e Vasco Rossi; a Modena del buon cibo e
della convivialità; a Modena romanica con Wiligelmo, padana, con la sua nebbia e il suo magòn,
che hanno suscitato le parole di Delfini e Belpoliti.
Una città “piccolissima”, come direbbe Ugo Cornia, una provincia mai stata provinciale. Nel corso
dei secoli Modena è stata al centro di numerose
opere letterarie e ha saputo rapire lo sguardo di
intellettuali e artisti. Da quelli maggiormente a
contatto con la sua corte, Ludovico Ariosto, Alessandro Tassoni, fino ai cosmopoliti del Grand Tour,
(Goethe, Janin, Andersen e Stendhal), attratti
dall’insolita meta italiana. Nel corso del Novecento
la città d’Emilia diventa un’importante protagonista. Sono gli anni delle prime serate futuriste,
una delle quali messe in scena al Teatro Storchi; i
caffè vedono militare scrittori illustri e personalità
VIII
fuori dal comune. Antonio Delfini sopra tutti, che
ha saputo mostrare un legame viscerale e irrisolto
per la sua Modena, con gli amori, le malinconie e
le contraddizioni, tipici tratti di un autore controcorrente. Singolare la sua amicizia con lo scrittore
Ugo Guandalini, che a Modena fonda la famosa
casa editrice Guanda prima di trasferirla a Parma,
con il disappunto dell'amico. Attorno al carisma di
Delfini circola un vero e proprio consesso di autori
di spicco: Beppe Puntello, Guido Cavani, Pietro
Zanfrognini, ma anche Alberto Arbasino ed Eugenio
Montale, l’unico ad aver avvistato degli “sciacalli” in
giro per la città. Anche autori contemporanei hanno
saputo raccontare i mutamenti, i sapori e i misteri
della città emiliana: Ugo Cornia, Alberto Bertoni,
Roberto Barbolini e Walter Siti. Con Pederiali,
Guicciardi e Vergnani Modena si tinge di giallo,
per indagare misteri e scoprire assassini. E fate
attenzione ai vampiri!
Questa guida letteraria si propone al lettore come
una raccolta di citazioni sulla città della Potta. Il
primo capitolo presenta Modena in differenti vesti
e da diversi punti di vista. Una città “ducale” per
Edith Wharton, “comica” per André Maurel, “in
miniatura” per il marchese De Sade, “comoda e
graziosa” secondo Valery. È stata avvistata da cavallo, dal treno e persino dalla torre degli Asinelli,
paragonata a città come Parma e al tempo stesso
Stoccarda. Il capitolo successivo si addentra per le
strade di Modena e invita a esplorarla attraverso
una serie di passeggiate letterarie. Seguiamo i colori
tenui delle case e ci ritroveremo, quasi senza accorgercene, in Piazza Grande, dove immobile si staglia
IX
quello che Guido Piovene definisce “il più famoso
libro miniato d’Italia”. Accanto al Duomo, la torre
Ghirlandina, punto di riferimento inevitabile. E poi
“portici nient’altro che portici”, quelli che colpirono
Jonatahan Keates tanto da definirli i “più eleganti
d’Italia”. Percorrendo la via Emila, sui cui la città si
raccoglie, sarà possibile passare da un periodo storico
a un altro. Corso Canalgrande ci immette nei luoghi
di Delfini e Guandalini, con la casa dello scrittore
modenese e il famoso “fortino”. Portandoci verso
piazza Roma torniamo nell’epoca del Ducato, con
il Palazzo Ducale, “della massima magnificenza",
secondo Goldoni e lì accanto il monumento a Ciro
Menotti. Infine, si rivive il percorso compiuto dalle
bande armate fasciste degli anni Venti, giunte nel
ghetto ebraico di piazza Mazzini, come ci raccontano
Arrigo Levi e Antonio Scurati.
Tra una vasca e un’altra non possiamo non soffermarci sulla vera essenza di questa città: i modenesi. Tutto si è detto di loro: “matti” per Berselli,
“indiavolati” per Stendhal, “sognatori” per Gaetano
Arcangeli. Un quadro certamente insolito, che lascia
trasparire un animo inquieto e ribelle di un popolo
che vive e spera all’ombra della Ghirlandina. È forse
possibile incontrare un luogo? Passeggiare per le
vie di una città ascoltando i riverberi delle chiese, i
sussurri delle strade, il baccano dei mercati? Tutto
questo a Modena è possibile grazie a coloro che ce
l’hanno raccontata. Come direbbe Celati: “il mondo
esterno ha bisogno che lo osserviamo e raccontiamo,
per avere esistenza”
Specifiche
- Formato: Brossura
- Pagine: 328
- ISBN: 9788832020137
- Anno pubblicazione: 2023
- Prezzo copertina:: 15
- Esiste la versione ebook?: no