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Giorgio Simoni

ERA L'UNICO MODO

ERA L'UNICO MODO

“Ettore, sono Attilio. Hanno trovato un cadavere. La capitana ti vuole qui… subito”.
La telefonata dell’appuntato Scolaborsa interrompe l’atto finale della vicenda precedente e il maresciallo Ettore Spada si trova di nuovo tra i piedi un omicidio. Un uomo è stato giustiziato con un colpo di pistola alla nuca e sfregiato con dei tagli che formano una svastica; a chi è indirizzato il macabro messaggio?
Non è un’inchiesta facile, l’uomo ucciso sembra non avere scheletri negli armadi. E Spada dovrà partire da questo “niente”, pur sapendo molto bene che di situazioni estreme, dissimulate dall’apparenza, ce ne sono tantissime.
Cinque giorni dopo un gioielliere viene ucciso durante una rapina. Collegamenti comuni tra i due uomini uccisi fanno convergere le indagini. Dalla vita segreta delle vittime inizia lentamente a emergere un girone infernale di perversione e prevaricazione. Un intrigo così amaro da causare a Spada una disputa interiore per assecondare delle scelte difficili da fare.
Di nuovo, l’ignobile dominio sulle donne, da troppi uomini ritenuto un retaggio naturale, lo fa vergognare. Alla fine dell’indagine, con rammarico, dovrà ammettere che quanto è avvenuto, “era l’unico modo” possibile per scardinare la consuetudine. E comunque, la rincorsa alla verità lo lascerà col respiro pesante e ancora una volta con l’amaro in bocca.
Buona lettura.

Leggi il primo capitolo

1 – Eravamo rimasti qui…

 

Pisa – In ospedale.
Ettore non immaginava che i due ragazzi si conoscessero già, ed era rimasto a guardarli e ascoltarli sorpreso. Quando li vide avvicinarsi e continuare a scherzare, si sentì più forte. Era bello vederli felici, entrambi ignari della sorte sfiorata. Pensare che uno fosse stato scelto per morire e dare all’altro la possibilità di vivere, lasciava senza fiato. Ora, quella biglia rossa che passava di mano in mano, gli sembrava il trionfo della vita che scorreva dentro di loro. L’amicizia, che adesso univa due ragazzi che non sarebbero mai potuti diventare amici, era il premio più bello che potesse aspettarsi. Rivalutò la crudezza del suo lavoro e passò dalla consapevolezza alla commozione e solo a stento riuscì a trattenere le lacrime. 
Un attimo dopo il cellulare vibrò nella tasca, Ettore lo prese, lottò contro l’emozione e poi rispose: — Pronto. 
— Maresciallo sono Attilio. Hanno trovato un cadavere. La capitana ti vuole qui... immediatamente. 
— Devi dire alla capitana... — esitò — che arrivo prima possibile. 

 

2 – Riprendiamo da qui…

 

Pisa – In ospedale.
Era quel “Giuro di essere fedele…” che lo inchiodava tutte le volte. La parola “dovere” si accendeva davanti agli occhi come la spia “rischio formazione ghiaccio” sul quadro strumenti dell’auto e subito faceva alleggerire la pressione sul pedale dell’acceleratore.
E in questo c’era lo zampino dei suoi genitori.
Due persone che avevano saputo assumersi le loro responsabilità, che… è giusto dare, ma anche pretendere. Due persone che sapevano cosa significava rispettarsi reciprocamente e godere nel sostenersi a vicenda. Quando hai imparato i valori dello stare insieme, uniti per essere “uno” in due, non c’è più niente da fare, sei fregato. Niente più Harley Davidson, giubbotto di pelle, bandana e dito medio alzato. L’esempio che hai avuto davanti agli occhi per tutta la vita ti ha raccontato un altro modo di essere e non puoi esimerti, puoi solo rispettare te stesso e le tue origini.
Ettore tornò a soppesare il telefonino nella mano: era quello nuovo. Dopo la sua segnalazione, la Panerai aveva provveduto a far rinnovare la fornitura. Questo almeno non si bloccava più, ma quei due etti di plastica e vetro erano comunque l’alambicco tecnologico più devastante che avesse mai attraversato il cammino del genere umano. Nemmeno il motore a scoppio e la televisione erano riusciti a stravolgerne l’esistenza così profondamente. La tentazione, ogni volta che si sentiva disturbato, era di scaraventarlo il più lontano possibile, ma l’attimo successivo sapeva che avrebbe potuto essergli indispensabile, fosse solo per chiamare Clarissa e avvisarla dell’ultimo imprevisto. La fidanzata aveva i suoi turni in ospedale e i loro orari erano spesso incompatibili, senza cellulare sarebbe stato un vero pasticcio. Avrebbe rischiato di ritrovarsi “la furia dai capelli corvini” lì davanti a ogni ritardo. Adesso, da quando al Comando Compagnia era arrivata la capitana Dora Panerai, la situazione era diventata ancora più bollente. Il telefono era rimasto davvero l’ultimo argine contro la gelosia.
Ettore tirò un lungo sospiro guardando ancora i ragazzini. Si fece accarezzare di nuovo dalle voci festose, poi chiuse gli occhi: La vita è bella, pensò. Prima di riaprirli, sentì un leggero capogiro e dovette immobilizzarsi. Una spruzzata di stelline illuminò lo sfondo scuro delle palpebre serrate; che brutta sensazione! Lentamente riaprì gli occhi e, cercando di ignorare il malessere, tornò alla realtà.

 

Specifiche

  • Genere: Giallo
  • Collana: I gialli Damster
  • Formato: 14x20
  • Pagine: 294
  • ISBN: 978-88-6810-502-0
  • Anno pubblicazione: 2022
  • Prezzo copertina:: 16

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