CORTOCIRCUITO PER ALFREDO “FRED” SONETTO AGENZIA INVESTIGATIVA SABATO
Alfredo ‘Fred’ Sonetto lo sa bene, essere un investigatore privato in Italia non è poi questa gran cosa. Interminabili serate a spiare mogli e mariti infedeli, appostamenti in squallidi motel e pedinamenti per i peggiori locali della città. Un lavoro ancora meno divertente se alle dipendenze di Guglielmo Sabato, burbero titolare dell’omonima agenzia investigativa e se per colleghi si hanno un taciturno sociopatico, grosso come un armadio e una bellissima ex escort pronta a flirtare con chiunque, tranne che con lui.
E poi diciamola tutta, Fred non è neppure un granché come detective!
Per questa sua consapevolezza è certo di non avere nessuna possibilità di rintracciare la figlia sciroccata di una ricca famiglia borghese, ultimo cliente dell’Agenzia Sabato. Così ha una grande idea: farsi aiutare nelle ricerche da una giovane ladra calva, che non disdegna lo spaccio di metanfetamine e che ha pure truffato due violenti spacciatori, che si aggirano armati tra i vicoli di Genova in cerca di vendetta.
Un’intuizione geniale! Cosa potrà mai succedere di tremendo?
Sarà solo uno dei tanti errori che condurranno il povero Sonetto a ritrovarsi suo malgrado alle prese con un efferato omicidio, un paio di cadaveri, fratture multiple, vecchi film pornografici amatoriali, auto sfasciate, registi letteralmente a pezzi, spacciatori, mariti infedeli, vicini impiccioni, insopportabili coinquiline e molti altri orrori!
Insieme a Fred tornano tutti i protagonisti di cRimini con la stessa voglia e determinazione di vivere la vita come se fosse un film d’azione. Una sarabanda continua senza un attimo di tregua … ma con un protagonista decisamente fuori ruolo!
0. Intro
“Il crimine è una cosa comune.
La logica è rara.
Tuttavia è sulla logica che si dovrebbe insistere.”
Tranquilli, non l’ho detta io questa cosa qui.
Non sono diventato intelligente così, all’improvviso.
No, tranquilli.
E neppure Guglielmo l’ha detta.
L’ha rubata.
C’è una bella differenza tra ideare una frase e citarla a caso nel bel mezzo di una discussione.
Il sottoscritto e anche Guglielmo, Jody, Cinzia e perfino Lorenzo, le poche volte che apre bocca, apparteniamo a quelli che rubano le frasi.
Il mondo si divide in due, quelli che citano e quelli che non citano.
Appunto.
La prima volta che l’ho incontrato.
Ecco quando l’ha detta, Guglielmo.
Il giorno in cui mi ha assunto all’Agenzia Investigativa Guglielmo Sabato mi ha detto questa cosa, tutto tronfio come se declamasse un verso della Divina Commedia.
Anni dopo ho scoperto che è una frase del padre di Sherlock Holmes, scritta da Sir Arthur Conan Doyle in persona.
Ora, diciamo pure la verità, non è che tutto nella vita ha una logica. E comunque a cosa poteva servirmi per il lavoro per cui sono stato assunto?
Devo fotografare mogli e mariti infedeli, tutto qui.
La logica? Bah!
Non siamo sopra un treno che segue due binari paralleli e ci porta semplicemente da una stazione all’altra.
No, è tutto dannatamente più complicato nella vita.
Ci sono fatti, avvenimenti che una logica non ce l’hanno.
Si può avere un’intuizione, quello sì, ma seguirne la logica è tutta un’altra faccenda.
Pensare che nella vita tutti i tasselli siano al posto giusto, che alla fine come in un enorme puzzle ogni pezzo combaci perfettamente è pura follia.
Rassegnamoci, qualcosa che non torna ci sarà sempre.
A volte ostinarci a trovare una logica porta solo danni.
Lo so, vi ho confuso le idee.
Scusate ma è così anche per me.
Probabilmente non dovrei neppure essere io a raccontare questa storia, non so da che parte iniziare e dove e quando farla finire.
Be’, ha poca importanza ormai, intanto tra poco sarò morto, quindi...
Ma proprio come nei film quando i titoli di coda incombono sul groppone dell’eroe, davanti agli occhi del protagonista corre tutta la sua esistenza e lui ha l’intuizione finale, la morale dell’intera pellicola.
Eppure, nonostante ciò, non ho nessuna frase illuminante, nessuna verità da lasciare alle future generazioni.
L’unica cosa che sento è la paura di morire, perché a me nonostante a volte sia faticosa piace la mia vita, e sento le lacrime che stanno per riempirmi gli occhi, perché non rivedrò più mia figlia. L’importante, l’unica consolazione di questa faccenda, è che lei non soffrirà più per colpa mia, lei è al sicuro.
Le colpe dei padri non dovrebbero ricadere sui figli.
Ecco, l’ultimo pensiero che attraverserà la mia mente. Accidenti, alla fine devo dare ragione alla mia ex, alla madre di mia figlia.
Se potessi tornare indietro o almeno se ci fosse un finale a sorpresa come nei film, anche quelli brutti, forse potrei rimediare a tutti i miei sbagli.
Dubito che funzioni così nella vita vera.
Questa è una storia complicata, triste, che nasce come una farsa e si trasforma in una tragedia.
Il fatto terribile è che con ogni probabilità si è trasformata in una tragedia per colpa mia.
Per tutti i miei sbagli, è proprio così.
Solo per quelli.
Vorrei capire almeno come sia stato possibile finire qui, quale sia stato lo snodo cruciale che mi ha portato a tutto questo.
Legato sopra un divano con un braccio rotto, un taglio sulla fronte, che mi fa colare il sangue davanti agli occhi impedendomi di vedere nitidamente, oltre a questo insopportabile dolore alla schiena.
E poi questa maledetta musica trap sparata a tutto volume dentro le orecchie, il sangue, le urla e soprattutto il cadavere di spalle adagiato per terra in una posizione innaturale di Guglielmo Sabato, sdraiato, inerme, senza più vita davanti a me.
Ed è tutta colpa mia.
E continuo a non capirci niente.
Specifiche
- Genere: Giallo
- Collana: I gialli Damster
- Formato: 14x20
- Pagine: 350
- ISBN: 978-88-6810-521-1
- Anno pubblicazione: 2022
- Prezzo copertina:: 16
- Esiste la versione ebook?: Si
- Prezzo ebook: 5,49